Statistiche sull'utilizzo di animali nella sperimentazione - dati 2001/2003

A gennaio 2005, sulla Gazzetta Ufficiale n. 2 del 4-1-2005 - Suppl. Ordinario n. 1, sono stati pubblicati i dati relativi all'uso di animali nella sperimentazione.

Potete scaricare qui un archivio (.zip) con i dati originali in pdf.

Qui ci interessa fare un confronto tra questi dati e quelli relativi al precedente triennio, per far emergere alcuni dati interessanti.

Confrontando i dati del 2000 con quelli del 2003, possiamo dire che il numero totale di animali usati rimane pressoché costante: vi è un leggero aumento nel 2001 e 2002 e una leggera flessione nel 2003, per un totale di 886.559 animali usati in laboratorio nel 2003 (contro i 905.603 del 2000), un 2% in meno.

Va comunque tenuto in considerazione che questi non sono dati realistici, perché non vengono contati gli animali geneticamente modificati che nascono sofferenti a causa della manipolazione genetica e magari muoiono poco dopo senza mai essere usati, o che nascono morti, o le cui madri muoiono in gravidanza o dandoli alla luce. Quelli non entrano nel conto degli animali usati. Stimando un numero possibile rispetto ai dati di altri paesi si può pensare a circa 300.000 animali l'anno che attualmente non entrano in nessuna statistica o regolamentazione. Numero in aumento perché gli animali manipolati geneticamente saranno sempre più usati e sempre di meno gli animali "normali".

Detto questo, possiamo notare significative variazioni nelle specie animali usate dal 2000 al 2003: un forte aumento del numero di topi (+25%), e una drastica diminuzione nel numero di ratti (-40%) e di altri roditori (-25%); un aumento del 30% di cani, una diminuzione nei suini (-40%) e nelle scimmie (-20%) e un aumento enorme (300%) nell'uso di uccelli. Cambia la distribuzione, ma il totale di animali ammazzati non cambia di molto.

Ma vediamo di capire il perché di questo cambiamento nella distribuzione, che è legato a un fattore molto più importante, cioè all'enorme cambiamento nel campo di applicazione.

Innanzitutto si nota una significativa diminuzione (-20%) dei test di tossicità: si passa da quasi 107.000 animali a poco più di 66.000. L'altro campo in cui c'è stata una diminuzione enorme è stato quello dei test obbligatori per legge specifici per i farmaci: qui l'uso di animali è dimezzato! Si passa da circa 330.000 animali nel 2000 a 167.000 nel 2003. Crisi dell'industria farmaceutica italiana? Può darsi, di certo a noi non può che fare piacere.

Ma come mai, a fronte di una diminuzione così drastica di animali usati per test obbligatori per legge, il totale rimane pressoché uguale? E' presto detto: perché sono aumentati moltissimo gli animali usati nella ricerca di base, cioè quei test che NON è obbligatorio per legge effettuare su animali! C'e' stato un aumento del 40% degli animali usati nella ricerca di base, distribuiti tra i vari campi di studio. L'aumento maggiore, il 60%, si è avuto nello studio del cancro, seguito da un 30% di aumento nel campo delle malattie cardiovascolari e... dei disturbi nervosi umani!!!!

Questo spiega anche il cambiamento di distribuzione delle specie usate: molti più topi, più usati nelle ricerca di base, molti meno ratti, più usati nei test regolatori.

Ma tutto questo ci dice anche qualcos'altro: questo aumento nell'uso di animali nella ricerca di base è stato pagato coi nostri soldi. E' stato svolto nelle università - sovvenzionate con denaro pubblico, delle nostre tasse - e presso i laboratori delle associazioni per la ricerca medica che chiedono ogni anno l'aiuto di tutti i cittadini "di buon cuore" con le loro maratone televisive e altri eventi raccattasoldi. Soldi che non vanno ad aiutare i malati, ma vengono spesi per fare "ricerca" su malattie fasulle create artificialmente su una specie diversa da quella umana.

Complimenti a tutti.

Questo quadro della situazione dovrà servirci come riflessione per le iniziative future. Altrimenti, non appena l'industria farmaceutica si riprende, vedremo invertirsi il trend di questi ultimi anni, che vedeva ogni anno una leggera diminuzione degli animali ustai (OGM a parte), per assistere invece a un aumento considerevole di animali ammazzati - o meglio, per usare una parole cara ai vivisettori "sacrificati" - sull'altare di una falsa scienza.

21 marzo 2005, Marina Berati

Crimini nascosti

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