Dossier - Nocivo se ingerito

Questo dossier e' tratto dal dossier "Harmful if swallowed" della BUAV.

Si possono trovare dossier piu' approfonditi da un punto di vista scientifico su: BUAV - Campagna REACH.

La Commissione Europea ha proposto l'avvio di un programma europeo che ha l'obiettivo di sottoporre migliaia di prodotti chimici "già esistenti" a test di tossicità su milioni di animali. Viene chiamata la Policy EU sui prodotti chimici.

I prodotti chimici "esistenti" sono quelli presenti sul mercato e in uso almeno dal 1981. Prima del 1981 non vigeva l'obbligo per le industrie di sottoporre a test i prodotti chimici (al fine di classificarli ed etichettarli) prima di immetterli sul mercato. Pertanto, la Commissione Europea sostiene che si conosce poco sulla tossicità di circa il 75% di questi prodotti chimici già esistenti, e c'è il problema di una cosiddetta "lacuna nei dati". Tuttavia, presso le industrie chimiche è presente una grande quantità di dati, mai presentati o pubblicati, sulle sostanze da loro prodotte. La BUAV ritiene, quindi, che imponendo la condivisione dei dati tra le società e le nazioni, molte di queste lacune potrebbero essere colmate.

Il riesame da parte dell'Unione Europea della propria strategia di sperimentazione sui prodotti chimici fornisce un'opportunità unica di rivalutazione dei punti di forza e di debolezza del presente approccio. Attualmente, i programmi di verifica della sicurezza ambientale e umana sono dominati dai test di tossicità su animali vivi, sebbene la validità scientifica di molti di essi non sia mai stata provata ed essi siano ampiamente criticati.

Questo ha portato alla sofferenza e alla morte di milioni di animali in tutta Europa e, poiché i test sugli animali sono costosi e comportano un cospicuo dispendio di tempo, ha anche causato ritardi nell'acquisizione di dati sicuri. Mentre l'obiettivo di identificare i fattori inquinanti per l'ambiente e gli esseri umani è lodevole, i metodi utilizzati devono essere quelli che offrono i risultati più realistici, scientificamente credibili, ripetibili e indolori.

QUANTI ANIMALI VERRANNO USATI PER ESEGUIRE TEST SUI PRODOTTI CHIMICI?

Le stime sul numero di animali che verranno usati in questo programma variano dai 2 ai 50 milioni. Qualsiasi sia il risultato finale, la nuova policy europea sui prodotti chimici è destinata ad essere il programma di avvelenamento in massa di animali più vasto nella storia d'Europa. Gli esperimenti possono coinvolgere varie specie, tra cui ratti, topi, porcellini d'India, pesci, uccelli e cani.

QUALI ESPERIMENTI SUGLI ANIMALI SONO RICHIESTI

E' stata proposta una vasta gamma di test sugli animali. Lo scopo del programma di esperimenti è quello di stimare la potenziale tossicità dei prodotti chimici. Pertanto la maggior parte dei test è costituita da studi sulla tossicità (o avvelenamento) a breve e lungo termine. Tutte le forme di test sulla tossicità causano indubbiamente agli animali una grande angoscia, sofferenza e dolore, in alcuni casi concludendosi con la morte. Sintomi tipici includono vomito, diarrea, attacco cardiaco, perdita di sangue, convulsioni, paralisi, ulcerazioni, infiammazioni e, in caso di teratogenicità (test su difetti di nascita), aborto e anormalita nello sviluppo dei cuccioli. Infine, gli animali o moriranno come risultato dell'esperimento o verranno uccisi alla fine per l'esame post-mortem. L'esposizione alle sostanze tossiche avviene con le seguenti modalità:

  • ORALE: il prodotto chimico normalmente viene pompato direttamente nello stomaco dell'animale attraverso un tubo per il nutrimento forzato o viene fatto ingerire aggiungendolo al cibo dell'animale. La somministrazione può essere compiuta in una unica soluzione o ripetuta.
  • INALAZIONE: l'animale viene costretto a inalare vapori chimici o all'interno di una camera di inalazione oppure viene imprigionato con una maschera fissa sulla bocca.
  • INIEZIONE: il prodotto chimico viene iniettato per via endovenosa (direttamente nel sangue), intramuscolare (direttamente nei muscoli) o sottocutanea (sotto la pelle).
  • PELLE / OCCHI: il test sull'irritazione agli occhi implica l'instillazione della sostanza da sottoporre a test negli occhi di conigli coscienti. Normalmente non viene dato alcun analgesico contro il dolore. Nei test per l'irritazione cutanea gruppi di animali vengono rasati sul dorso prima di applicare la sostanza.
  • CANCEROGENICITA': gli animali, normalmente ratti e topi, vengono utilizzati per studi sull'alimentazione che durano tutta la loro vita per cercare fattori cancerogeni.
  • TERATOGENICITA': animali in stato di gravidanza vengono esposti forzatamente a prodotti chimici al fine di studiare ogni effetto sullo sviluppo del feto o dei cuccioli.

FALLIMENTO SCIENTIFICO DEGLI ESPERIMENTI SUGLI ANIMALI

Utilizzare altri animali come modello dell'essere umano crea complicazioni insormontabili nell'interpretazione dei risultati. Semplicemente, gli scienziati non possono affidarsi ai risultati dei test sugli animali come rappresentativi degli effetti dei prodotti chimici sugli essere umani. Il problema fondamentale è costituito dalle inevitabili differenze tra specie dal punto di vista biochimico, farmacologico, fisiologico e anche anatomico.

Così, mentre l'obiettivo di identificare, etichettare in modo appropriato e infine eliminare le sostanze potenzialmente tossiche, è molto nobile, utilizzare milioni di animali in test di tossicità non è la via migliore per perseguire tale scopo, né moralmente, né scientificamente.

SPERIMENTAZIONE SENZA ANIMALI

Nel settembre del 2001 la BUAV ha lanciato "The way forward" (Una strada per andare avanti), una strategia per la sperimentazione senza animali dei prodotti chimici. Il dossier ha avuto ampia circolazione tra i politici dell'Unione Europea, i gruppi ambientalisti e altre organizzazioni di rilievo, incoraggiando il dibattito. Il suo ruolo era di illustrare la vasta gamma di metodi senza animali disponibili che, in una strategia di sperimentazione "a passi successivi", possono essere usati per regolamentare efficacemente i prodotti chimici senza ricorrere alla sperimentazione animale. Essi includono:

  • CORROSIONE CUTANEA: i prodotti chimici corrosivi possono ora essere identificati attraverso test in vitro che sono stati validati e accettati a livello europeo. Nessun animale dovrebbe essere utilizzato in UE per questi test.
  • IRRITAZIONE AGLI OCCHI: ci sono molti metodi in vitro per misurare l'irritazione agli occhi utilizzati ampiamente nell'industria, ma nessuno ha attualmente ricevuto l'approvazione dell'UE per il completo rimpiazzo dei test sugli animali.
  • TOSSICITA' SUL CORPO: una combinazione di test su colture cellulari, relazioni struttura-attività e modelli tossicocinetici hanno il potenziale per sostituire i test sugli animali. I metodi senza animali possono essere utilizzati per identificare i prodotti chimici più tossici.
  • TOSSICITA' SUI GENI, CANCRO E DIFETTI CONGENITI: i prodotti chimici che causano mutazioni o altri danni ai geni possono portare al cancro e a difetti congeniti. Per tali sostanze chimiche esistono diversi test in uso da tempo che non richiedono animali vivi.

Diversi test senza animali sono in via di approvazione come linee guida dell'OECD (OECD - International toxicity testing guidelines are established by the Organisation for Economic Cooperation and Development). Tra questi vi è il "SHE" test sulle cellule per i prodotti chimici cancerogeni e il metodo in vitro per la valutazione della penetrazione sulla pelle.

LA VIA DA PERCORRERE

La maggior parte dei prodotti chimici sui quali sono richiesti i test su animali sono stati ultilizzati per molti anni senza informazioni sicure, disponibili pubblicamente e complete. Tuttavia, questo non significa che tali informazioni in molti casi non esistano già. Pertanto, la condivisione obbligatoria dei dati è essenziale affinchè tutte le informazioni sui prodotti chimici prima non disponibili siano messe a disposizione e sia ridotta al minimo la probabilità di effettuare esperimenti per la conferma di dati che già esistono.

In ogni caso, i test di tossicità basati su milioni di animali ritarderanno seriamente l'acquisizione di importanti informazioni sulla sicurezza, perché molti di questi test sono costosi, dispendiosi in termini di tempo e di dubbio valore scientifico. In attesa dei risultati dei test sugli animali (soprattutto quelli sul cancro e i difetti congeniti) che possono durare fino a 5 anni per essere completati e analizzati, l'inquinamento del suolo, dell'aria, del cibo e dell'acqua da parte dei prodotti chimici continuerà inesorabilmente. Questo è l'opposto di ciò che l'UE desidera ottenere.

Un approccio più pratico, efficiente ed umano sarebbe quello di esaminare i prodotti chimici ritenuti prioritari attraverso test rapidi e senza animali e di restingere, eliminare o imporre una moratoria sulla produzione e sull'utilizzo delle sostanze che sembrano essere tossiche. I successivi test di conferma, se necessari per alcuni tipi di tossicità, dovrebbero attendere il perfezionamento dei metodi senza animali attraverso un nuovo progetto di ricerca che potrebbe essere lanciata dall'UE.

I prodotti chimici che sono classificati come "essenzialmente non tossici" attraverso i metodi senza animali, potrebbero essere utilizzati in modo controllato, in attesa di maggiori informazioni attraverso una successiva sperimentazione, se necessario. Ciò dipenderebbe dalla rapidità nello sviluppo e validazione di test senza animali attendibili e completi. La Commissione Europea dovrebbe, data l'urgenza, investire fondi in questo processo di sviluppo e validazione.

L'obiettivo di produrre dati rilevanti e attendibili sulle sostanze chimiche deve essere basato su cinque principi chiave:

  • Utilizzare le metodologie in vitro e altre senza animali già esistenti
  • Posticipare il test finale su ogni sostanza che richiede un metodo senza animali in via di validazione. Per ottenere questo deve esserci un significativo impegno a incrementare i fondi disponibili sia per lo sviluppo sia per la validazione dei metodi senza animali
  • Suddividere le aree per obiettivi di ricerca per sviluppare specifici metodi senza animali
  • Armonizzare il processo di validazione internazionale affinché, ad esempio, i metodi senza animali che sono stati validati negli USA possano automaticamente ed immediatamente essere accettati nell'UE senza dover essere sottoposti ad ulteriori processi di omologazione
  • Rendere obbligatoria la condivisione tra società e nazioni dei dati sulle sostanze chimiche preesistenti e non di dominio pubblico

Tale approccio sarebbe anche in accordo con la Direttiva CEE 86/609/EEC, che vieta di ricorrere ad esperimenti sugli animali qualora vi sia la disponibilità di metodi alternativi ragionevoli e praticabili.

Gli esperti di tossicologia senza animali concordano sul fatto che tale approccio aumenterà la sicurezza per l'uomo e l'ambiente offrendo risultati meno costosi e più veloci di valore scientifico equivalente e spesso anche maggiore.

PROTEZIONE AMBIENTALE

Ambientalisti, associazioni di consumatori, sostenitori della protezione degli animali e il pubblico in generale, concordano sulla necessità di identificare in modo appropriato e anche di eliminare le sostanze chimiche che rappresentino un pericolo potenziale di inquinamento ambientale e/o minacce alla salute umana. Per ottenere questo fine in modo credibile, i metodi utilizzati devono essere quelli che offrono i risultati più realistici, biologicamente rilevanti, ripetibili ed umani.

Il programma di sperimentazione su animali proposto dalla Commissione non soddisfa alcuno di questi criteri. Non c'è dubbio che gli esperimenti animali sulla tossicità causino immensa sofferenza e atroce dolore. Inoltre, il programma semplicistico e anacronistico di sperimentazione animale su vasta scala è, in sostanza, scientificamente errato.

In passato l'eccesso di fiducia sulla sperimentazione animale si è dimostrato in numerosi casi un fallimento, e un campo di ricerca limitato e semplicistico si è rivelato inadeguato nell'approccio alla valutazione dei rischi per la salute ambientale.

E', quindi, vitale nel perseguimento del nostro scopo comune proteggere in futuro noi stessi ed il nostro pianeta senza ripetere gli errori del passato.

Differenze significative tra le specie in termini di biologia, anatomia, fisiologia e biochimica, hanno come conseguenza che l'estrapolazione di dati animali ha rilevanza molto incerta nel contesto umano. Semplicemente, non possiamo contare sulla sperimentazione animale per produrre risultati attendibili, ripetibili e scientificamente credibili. Un esempio di questo è dato dal fatto che tutti i roditori non sono fisiologicamente in grado di vomitare tossine dal corpo. Al contrario, attaverso contrazioni spastiche di stomaco e intestino (vomito) gli essere umani possono eliminare dal corpo gli agenti nocivi. Questo significa che i roditori sono necessariamente in grado di sopportare proporzionalmente una maggiore esposizione e assorbimento delle tossine erogate, rendendo ampiamente discutibile il paragone nel contesto umano.

Inoltre, gli animali di laboratorio sono normalmente tenuti segregati in un ambiente sterile e altamente controllato, nel quale la temperatura, l'umidità e la luce sono controllati artificialmente, le pareti disinfettate e il cibo e le lettiere sterilizzati. Nonostante questa palese esistenza anormale, questi animali sono usati come sostituti degli essere umani, i quali, ammettono i tossicologi, non vivono in ambienti controllati, sono geneticamente diversi, sono liberi di muoversi ampiamente da un'area ad un'altra e da un luogo di lavoro a un altro, rendendo così impossibile determinare quale delle varie esposizioni possono causare particolari malattie.

Ancora, le effettive condizioni in cui sono tenuti gli animali di laboratorio e il ciclo di esperimenti dolorosi e debilitanti cui sono sottoposti di routine, sono essi stessi fattori in grado di contaminare ogni organo e/o sistema biochimico nel corpo, incuse le funzioni immunologiche. Rumore, limitazioni, isolamento, dolore, stress psicologico, sovraffollamento, raggruppamento, separazione dalla madre, insonnia, iper-sessualità, chirurgia e anestesia possono aumentare la mortalità, la sensibilità al contatto, la ricettività al tumore e metastasi, come pure diminuire la risistenza ai virus e la risposta immunitaria.

Concepire e implementare una strategia di sperimentazione appropriata per la Policy sui prodotti chimici dell'UE costituisce una opportunità per tutte le parti interessate di lavorare assieme - ambientalisti, sostenitori della protezione degli animali, associazioni di consumatori, industria, agenzie regolatorie. Lo scopo del programma, di identificare le sostante potenzialmente pericolose, è certamente interesse per tutti. Ma il punto cruciale è che nel nostro interesse è anche l'utilizzo delle migliori strategie possibili per ottenere tali informazioni. Semplicemente, non è sufficiente, sia dal punto di vista etico che scientifico, fidarsi dei metodi di sperimentazione animale, solo perché li abbiamo sempre utilizzati in passato. Di fronte alle alternative all'uso di animali che presentano minor costo, maggiore velocità, rilevanza, accuratezza e umanità, dobbiamo accogliere la sfida di guardare oltre la sperimentazione animale. Altrimenti, dopo anni di test e milioni di vite animali stroncate, avremo dei dati, ma che valore avranno questi dati?

Crimini nascosti

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